I salumi proposti come antipasto vengono fatti secondo l’antica ricetta dei nonni e stagionati nella vecchia cantina.
I primi piatti sono rappresentati dalla pasta fresca preparata quotidianamente a pranzo e a cena. I tortelli con il ripieno di ricotta sono sempre stati il piatto magro della vigilia di Natale.
I “Pissarei e Faso”, tipici gnocchetti fatti con farina e pane vecchio grattuggiato conditi con sugo di fagioli borlotti, rappresentano il piatto povero, ma nutriente, della cucina contadina.
Gli anolini in brodo erano il piatto ricco della festa più importante, il Natale (secondo gli anziani il nome dialettale “anvein” indica proprio l’anno che è terminato e quindi l’unica occasione in cui finalmente si mangiavano i sontuosi anolini).
Ancora oggi il ripieno si fa cuocendo per un’intera giornata polpa di manzo, polpa di maiale e salsiccia, quindi la carne cotta viene tritata e mescolata a grana grattugiato e uova.